mercoledì 14 dicembre 2011

EMORRAGIE ACUTE


Assolutamente nessuna pretesa di esaurire in poche righe un argomento tanto vasto da occupare libri interi, ma solo il desiderio di fornire al veterinario una piccola guida che gli permetta di affrontare l’emergenza e di fornire al proprietario indicazioni utili sullo sviluppo e l’esito della patologia.

ALLA BASE DI QUANTO SOTTO DEVE SEMPRE E COMUNQUE ESSERCI UNA BUONA VISITA CLINICA CHE EVIDENZI CORRETTAMENTE PALLORE DELLE MUCOSE, TEMPO DI RIEMPIMENTO CAPILLARE, ECC.

Prime 2-3 ore dall’evento traumatico:
non si riscontrano alterazioni nell’emogramma, quello che varia è solo il volume circolante, non la composizione del medesimo. Siamo perciò di fronte ad un sangue normocitico e normocromico. Niente di più e niente di meno. La contrazione splenica si incarica di mantenere uno stato di equilibrio.
Allora perché eseguire un emocromo?
Semplice: è il primo fotogramma del filmato che dobbiamo avere.

Dalla seconda/terza ora alla dodicesima ora circa l’organismo rimpiazza il volume liquido andato perso e di conseguenza abbiamo anche una significativa diminuzione delle Proteine Totali circolanti per emodiluizione (anche la fluidoterapia ottiene lo stesso risultato)

Dalla dodicesima alla settantaduesima ora circa troviamo la reazione del midollo osseo con presenza in circolo di Eritroblasti e Reticolociti.

Dal quarto giorno in poi l’organismo lavora per ripristinare l’Ematocrito ai livelli di partenza (il massimo si ha in quinta/sesta giornata), il processo dura da una a tre settimane.

Se le perdite ematiche sono intracavitarie i 2/3 del sangue perso viene riassorbito per via linfatica entro le prime 24 ore, il rimanente entro 2-3 giorni.

Se le perdite sono intratissutali il sangue stravasato viene scisso ed i pigmenti biliari che si formano causano ittero che può erroneamente far pensare ad un processo emolitico.

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